cronache e opinioni

Un anno vinto

Ciao a tutti! Sono Alejandra Mejia, una ragazza del Guatemala che è venuta con AFS Intercultura per vivere e studiare per un anno in Italia. Abito ad Oristano e da Settembre frequento questa scuola, l’Istituto Magistrale Benedetto Croce.

Arrivare in un posto dove non conosci nessuno, non conosci la lingua, ma sai che devi restarci per tutto un anno è come ricevere uno schiaffo molto forte. Per fortuna io sono riuscita ad inserirmi abbastanza bene, soprattutto nell’ambito scolastico, che era l’aspetto che mi faceva più paura. Ho iniziato l’anno frequentando una classe delle Scienze Sociali, scelta fatta più che altro per le materie, ho poi cambiato classe e adesso frequento la classe IV B dell’indirizzo Lingustico, e ho potuto conoscere persone che sono sicura non dimenticherò.

I miei compagni sono pazienti e gentili, mi spiegano i termini che non conosco e mi regalano sempre un sorriso. Prima, quando non parlavo l’italiano molto bene, alcuni dei miei insegnanti mi davano compiti speciali e parlavano più piano perchè io potessi capire. Adesso ho imparato la vostra lingua quasi alla perfezione e in teoria sarei in grado di fare tutti i compiti e le interrogazioni.

E’ molto interessante paragonare il sistema scolastico guatemalteco con quello italiano, in tutti e le due scuole ci sono cose positive e negative. Voi imparate ad essere molto più indipendenti, a studiare direttamente dai libri e a parlare in pubblico quando date le interrogazioni. Avete la fortuna di avere tantissime opportunità, come i viaggi d’istruzione o i diversi progetti e concorsi a cui siete invitati a partecipare. In Guatemala il posto più lontano dove sono andata con la mia scuola è stato il museo di un supermercato, con la vostra scuola sono potuta partire in gita a Parigi. Queste gite sono occasioni molto belle per conoscere altri ragazzi e anche per unire maggiormente la propria classe. Nel mio paese il sistema scolastico statale non è per niente efficente, ci sono delle scuole pubbliche che non hanno neanche pavimento, i bambini si siedono letteralmente per terra. Per questo, è importante ricordare le cose positive che ha la vostra scuola, non dobbiamo pensare solo alle cose che non possiamo più fare per i tagli economici.

Come ho già scritto, fare un anno all’estero è molto difficile, ma è un’esperienza che ti fa diventare più forte. In questi otto mesi che ho trascorso in Sardegna ho pianto come una pazza, per la nostalgia ma anche per la gioia. Ho imparato a conoscermi meglio, ogni volta che ho dovuto cercare forza dentro di me per affrontare la nostalgia. Ho avuto l’opportunità di far conoscere la mia cultura e di impararne una nuova. Ho fatto delle amicizie che sono sicura dureranno molti anni. Sono riuscita ad essere me stessa anche trovandomi in un ambiente completamente diverso del mio.

In questi otto mesi mi hanno fatto stalking, mi hanno fatto scherzi, mi hanno fatto piangere e ridere. Adesso, che sono a solo un mese e mezzo del mio rientro in Guatemala posso dire che non tornerà la stessa persona che ha lasciato casa sua quel nove di Settembre dello scorso anno, ma una nuova, più forte, matura e autonoma. Adesso che devo tornare alla “normalità” mi rendo conto che la mia vita qui è diventata la mia normalità. Quando mi chiedono cose della mia famiglia io rispondo automaticamente “quale famiglia?” Trascorrere un anno con delle persone che ti aprono il cuore ti lega a loro, forse per tutta la vita.

Quando tornerò in Guatemala dovrò aspettare sei mesi per cominciare la scuola, visto che da noi comincia a Gennaio. Quest’anno, anche se scolasticamente non mi viene contato, non è un anno perso, è assolutamente un anno vinto.

Per ultimo vorrei ringraziare tutta la scuola, perché mi avete aperto le vostre porte e mi avete accolto con calore ed affetto.

Vi abbraccio tutti

Alejandra Mejia Saenz de Tejada

SCUOLA IN CHIARO