cronache e opinioni

ASSEMBLEA D’ISTITUTO DEL 25 NOVEMBRE 2022

Sono stati coraggiosi i rappresentanti d’Istituto a voler fare un’Assemblea proprio il 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ma il loro coraggio è stato ripagato.

Protagonista assoluto è stato il prefetto di Oristano Fabrizio Stelo, sempre in prima linea contro la violenza e per la Giustizia, che ha incontrato sia le classi del biennio che quelle del triennio.

Chi si aspettava un burocrate si è sbagliato: il prefetto Fabrizio Stelo ha utilizzato un linguaggio e delle modalità vicini al mondo dei giovani ed ha esposto in modo chiaro e deciso il terribile fenomeno del femminicidio. Lo ha fatto iniziando con De Andrè e la sua “Canzone di Marinella”, dietro la quale c’è l’omicidio di Maria Mozzoni, ancora irrisolto dopo oltre sessant’anni. E’ poi passato ad un pezzo di Edoardo Bennato, “La Fata”, ed ha definito “orco” più di una volta l’uomo che picchia, abusa, uccide la sua compagna.

Il prefetto Stelo si è anche soffermato su quelle che sono le misure di prevenzione che possono essere attuate ed ha invitato più volte a denunciare chi usa violenza, ha detto chiaramente alle ragazze di non vittimizzarsi e di non sopportare, mai, fin dal primo schiaffo.
E ha parlato delle diverse forme di violenza che le donne subiscono. In chiusura ha lasciato dei dépliant con informazioni utili, ricordando ad esempio il caso della ragazza di Oristano che mesi fa si recò in una farmacia e chiese una mascherina 1522. La prontezza della farmacista la salvò.

A continuare il dialogo con gli studenti e con le studentesse è stata la professoressa Maria Delogu, volontaria del Centro Antiviolenza “Donna Eleonora” di Oristano. Ha iniziato recitando un suo breve monologo “Finchè morte non vi separi” per poi riprendere i temi lì trattati. Dopo aver precisato la differenza tra “femminicidio (tutte le forme di violenza sulle donne) e femicidio (l’omicidio di una donna), ha in particolare puntato il focus sulla violenza assistita e sugli orfani di femicidio di cui finalmente oggi si parla. Che ne è e che ne sarà di bambini e bambine, ragazzi e ragazze che crescono con un padre violento che picchia la madre e spesso anche loro? Che ne è, che ne sarà di coloro che saranno orfani di madre e spesso anche di padre (vista l’alta percentuale di uomini che si suicidano dopo il femicidio?) E’ nato di recente un movimento, creato proprio dalle vittime collaterali del femicidio.

La professoressa Delogu ha poi spiegato cos’è un Centro Antiviolenza ed ha invitato le ragazze a non aver timore di fare una chiacchierata con le esperte del Centro anche solo per il minimo dubbio: c’è sempre tanta disponibilità. Anche la rete amicale e la rete familiare della donna che subisce violenze ed abusi deve aiutarla e non voltare il capo dall’altra parte o sottovalutare. Il Centro “Donna Eleonora” è uno dei pochi in Sardegna ad avere anche una casa protetta e c’è bisogno di tanto aiuto.

In fine di mattinata sono state fatte alcune domande pertinenti e profonde. Alcune ragazze si sono rivolte alla professoressa Delogu chiedendole di poter diventare volontarie del Centro Antiviolenza. E questo risultato vale forse l’intera mattinata. Nessuna meraviglia però: Francesca Marras, responsabile del Centro Antiviolenza “Donna Eleonora” di Oristano, è stata un’alunna del Magicroce.

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