8 mesi, 37 settimane, 263 giorni.
Ricordando l’agitazione che provavo prima di tornare a scuola quel 22 settembre non posso che condividere quegli stessi sentimenti, a pochi giorni dall’esame di maturità.
La parola che risuona nella mia mente da giorni è scelte.
Noi siamo sempre stati abituati a scegliere tanto della nostra vita; anni fa abbiamo scelto di intraprendere questo percorso, e ora stiamo per scegliere tanto altro. Purtroppo, dallo scorso anno, abbiamo perso il nostro futuro di vista: è questo l’effetto più spaventoso della situazione che stiamo vivendo, non abbiamo più prospettive per il nostro futuro, solo un languore che ci impedisce di costruire sulla base di un incerto presente qualcosa per quello che sarà il resto della nostra vita.
Abbiamo passato tutti questi otto mesi senza sapere cosa sarebbe successo dopo, trovando poche certezze nel futuro e in quello che era il nostro presente allora. Non potevamo svegliarci e scegliere, potevamo solo soccombere a quello che sta accadendo. Non vi erano relazioni tra noi, solo effimeri contatti virtuali che poco permanevano nella nostra mente. Trasportati da questa corrente di incertezze, trentasette settimane sono passate nell’alternarsi tra periodi meno turbolenti e periodi più turbolenti, questi ultimi più frequenti e dalle conseguenze peggiori.
Quello che voglio chiedere a tutti gli studenti di questa scuola – indipendentemente dall’anno, ma in particolar modo ai miei compagni di quinta – è di riprendere in mano le vostre scelte.
Dopotutto, più di 6300 ore fa circa abbiamo preso una scelta importante: andare a scuola e vivere, nonostante ciò che succedeva intorno a noi. Ora vi chiedo di prendere tante altre scelte. Vi chiedo di trovare entusiasmo nelle più piccole sciocchezze, riprendere quel meravigliarsi davanti alla vita che pian piano sembra affievolirsi. Non lasciamo che questa fiamma che è la nostra gioventù si spenga, e alimentiamo questo fuoco con la cultura, le amicizie, i nostri sogni, le nostre speranze.
Questo è l’ultimo giorno in cui saremo così giovani! Scegliamo bene come affrontarlo. Pensiamo sempre: “cosa potrò mai raccontare di questo giorno, nel futuro?” e così andiamo a creare nuovi ricordi.
Buona fortuna ragazzi, oggi è il giorno di prendere nuove scelte.
Federico Crobe