Corsi per certificazioni PET/FIRST CERTIFICATE 2018

Anche quest’anno nel nostro istituto si sono svolti, con successo, i corsi di preparazione per sostenere gli esami al fine di conseguire le certificazioni PET e FIRST CERTIFICATE.
Ventotto degli studenti che hanno frequentato i corsi hanno sostenuto con successo l’esame PET o FIRST, la maggior parte con ottimi risultati.

Per la certificazione PET

  • Cinque ragazzi hanno superato l’esame con distinction
  • Sei ragazzi con merit
  • Quattro ragazzi con pass

Per la certificazione FIRST

  • Quattro ragazzi hanno ottenuto un pass ‘A’
  • Sei ragazzi un pass ‘B’
  • Tre ragazzi un pass ‘C’

A scuola di statistica

Gli studenti della IV A Scienze Umane-Economico sociale sono stati protagonisti lo scorso 15 maggio di un’esercitazione di statistica coordinata dalle funzionarie dell’Istat Sardegna Daniela Vacca e Debora Tronu. Obiettivo dell’iniziativa didattica, condotta in chiave laboratoriale, l’analisi e l’elaborazione di dati statistici relativi ad alcuni indicatori socio-economici-demografici della provincia di Oristano.
L’intervento didattico – nato con il proposito di diffondere tra gli studenti dell’Economico la cultura statistica – ha coinvolto i ragazzi della IV A, stimolando in loro l’attenzione verso una prospettiva diversa e “scientifica” di guardare e interpretare i fatti sociali e individuali.
La vita quotidiana e le proposte culturali dei mezzi di comunicazione offrono, in effetti, l’opportunità di motivare gli studenti ad affrontare temi di statistica. La scuola, e in particolare la proposta didattica del Liceo delle Scienze Umane – opzione Economico-sociale potrebbero utilmente sfruttare la curiosità innata dei ragazzi per far loro raccogliere informazioni quantitative su argomenti che li coinvolgono direttamente (Come ci alimentiamo? I giovani e la musica…), ma anche su argomenti più specificatamente disciplinari che riguardano la fisica, l’economia, la storia, la geografia.
In prospettiva, nel prossimo anno scolastico, sarebbe utile ripetere e potenziare esperienze didattiche come questa che – oltre ad interessare i ragazzi favorendo in loro lo sviluppo di una mentalità matematica – rafforzano e caratterizzano l’offerta formativa del Liceo Economico, un indirizzo con un profilo culturale dinamico e moderno, capace – se adeguatamente valorizzato – di offrire agli studenti un bagaglio di conoscenze più efficaci e concrete per guardare con una prospettiva diversa alle dinamiche sociali e culturali contemporanee.

Paolo Figus

Sette giorni in Polonia

Dopo sette giorni intensi trascorsi presso la cittadina polacca di Przeworsk (voivodato della Precarpazia), il 18 aprile quindici ragazzi del nostro istituto, accompagnati dalle docenti Carla Seu e Margaret Platt, hanno fatto ritorno in Sardegna. Nelle loro valigie non solo souvenir ma un ricchissimo bagaglio di nuove conoscenze ed emozioni che solo uno scambio culturale è in grado di donare. Se i viaggi di istruzione possono considerarsi piacevolissime avventure, gli scambi di questo tipo sono esperienze che esplorano a 360 gradi la vita di un Paese con un risultante impatto emotivo molto forte. A questo contribuisce in primo luogo l’ospitalità donata dalle famiglie di ciascun “partner straniero” che hanno accolto i ragazzi nelle proprie case impegnandosi ad occuparsene e allo stesso tempo offrendo loro un’immersione nell’autentica vita quotidiana polacca. Ragazzi e genitori hanno svolto questo compito con tanto sentimento e fino a instaurare un rapporto tale che al momento dei saluti non sono mancate le lacrime né gli inviti a tornare presto.
Ogni giornata è stata accuratamente organizzata e ricca di luoghi da visitare e attività da svolgere. Oltre alla classica gita nella meravigliosa Cracovia e alla visita alle miniere di sale di Bochnia, tante altre sono state le mete molto meno celebri ma che si sono rivelate di sorprendente bellezza: Lancut, Markowa, Rzeszòw. Questo ha rappresentato un’ulteriore opportunità: ha aperto le porte di una zona della Polonia che ai comuni turisti è il più delle volte preclusa.
Al tour dell’ultima città citata si è inoltre affiancato un interessantissimo workshop avente come tema le differenze e i punti di incontro fra culture diverse. I molteplici momenti di confronto e dialogo, punti cruciali di un’esperienza come questa, sono culminati nella festa finale presso la scuola superiore di Przeworsk, la quale ha riservato ai suoi ospiti una calorosa accoglienza. In questa occasione i ragazzi italiani e polacchi, le famiglie e tutte le docenti (la cui pazienza e disponibilità va lodata) hanno avuto modo di dar voce ai sentimenti positivi scaturiti da quest’esperienza.
E mentre c’è chi ripensa sognante e nostalgico ai bei giorni all’est e chi è già alla ricerca del prossimo biglietto aereo per Cracovia, si conclude questo progetto con l’eco di un gigantesco Grazie a tutti coloro che ci hanno creduto e l’hanno reso possibile.

Giada Scanu, 26.04.2018

Arrivederci ad aprile in Polonia

È terminata la prima fase del progetto di scambio culturale tra un gruppo di studenti della città di Przeworsk, Polonia, e un gruppo di nostri studenti del Liceo linguistico provenienti da diverse classi.
In questa prima fase, durata una settimana, i nostri ragazzi hanno ospitato i ragazzi stranieri nelle loro case; insieme hanno seguito le lezioni e partecipato alle escursioni programmate, alla scoperta delle nostre meraviglie archeologiche e naturalistiche.
È stata una settimana di full immersion con la lingua inglese – lingua utilizzata per la comunicazione – e ricca di contrasti, confronti e condivisioni. I nostri studenti hanno svolto egregiamente il ruolo di padroni di casa, fungendo anche da guide turistiche.
Appuntamento ad Aprile, quando i nostri studenti si recheranno in Polonia.

Carla Seu, 27.02.2018

Autismo: la forza di un libro

Alessandro Muroni, autore del libro “All’ombra della pensilina”, conduce il lettore nel mondo, forse strano, a tratti per noi incomprensibile, di Luigi, dove tutto ha un ordine, tutto deve rimanere al suo posto. Luigi vede il mondo attraverso le immagini che raffigurano oggetti fissi, quegli oggetti e la loro collocazione gli danno sicuezza, lo fanno sentire “in compagnia”. Perché l’autismo è solitudine, è una gabbia di vetro attraverso cui si può vedere, si può esser visti, ma è difficile interagire.
I gesti sono importanti, le parole sono importanti, e col fluire vertiginoso e ripetitivo delle parole, l’autore trasmette tutta l’essenza di quel mondo, un altro mondo, che va oltre l’omologazione. Quel linguaggio ritmico, ripetitivo, assume un valore poetico, perché la poesia è un messaggio per immagini, e Luigi vive di immagini. Il libro offre uno squarcio di un mondo visto attraverso occhi diversi, perché si tratta di questo: della diversità, non sempre accettata, non sempre capita. Con il libro e il Progetto Pensilina l’autore vuole “dar voce alle persone con autismo attraverso la forza della letteratura, della poesia e della musica” con la speranza “che un giorno, rimasti soli, possano continuare a vivere a casa loro e non essere rinchiusi in un istituto”.
L’incontro ha fornito spunti di riflessione ai ragazzi del Liceo Linguistico che hanno partecipato con interesse, ponendo domande e ricevendo ampie ed esaustive risposte.

Franca Mugittu

Articolo pubblicato sull’Arborense, settimanale dell’Arcidiocesi di Oristano

In bocca al lupo, Chiara

Chiara è una ragazza dal sorriso gentile. Dietro il suo volto acqua e sapone si cela una grande passione per le lingue straniere, un interesse cresciuto giorno dopo giorno con lo studio quotidiano dell’inglese, del francese e dello spagnolo, sin da quando ha iniziato la sua avventura scolastica nella nostra scuola.
Ma Chiara ha tante altre passioni e tra queste, negli ultimi anni di liceo, ne è maturata una speciale: l’amore per la filosofia.
Lingue o Filosofia: il destino universitario di Chiara è ancora aperto e se le chiedi cosa voglia fare dopo le superiori ti risponde oscillando tra queste due prospettive senza avere – come forse è normale che sia tra i ragazzi della sua età che si accingono a sostenere l’Esame di Stato – ancora una netta predilezione su quale strada intraprendere.
Ad appena tre mesi dalla Maturità, un’altra prova però attende Chiara: rappresentare la Sardegna insieme ad altri tre suoi coetanei – un ragazzo e due ragazze – alla fase nazionale delle Olimpiadi della Filosofia il prossimo 5 aprile. Superata agevolmente la fase di istituto, Chiara si è infatti aggiudicata il secondo posto nella fase regionale che si è tenuta a Cagliari lo scorso 2 marzo. L’esito della prova, redatta interamente in inglese, è stato valutato dalla commissione 9,25/10. Il brillante risultato ha dato a Chiara l’opportunità di varcare il Tirreno per la prova nazionale.
Idealmente tutti noi, docenti e compagni del Liceo Croce, saremo con lei a Roma per sostenerla con il nostro entusiasmo e il nostro incoraggiamento.
Con gli altri campioni regionali e con i campioni delle scuole e sezioni italiane all’estero avrà l’opportunità di aggiudicarsi il viaggio per la finale di Bar, in Montenegro, dove a maggio si disputerà la 26th International Philosophy Olympiad.

In bocca al lupo, Chiara!

Paolo Figus
Docente di filosofia

Ad Alghero per dire no alla mafia

Una folta delegazione della nostra scuola ha partecipato mercoledì 21 marzo ad Alghero alla “XXIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. L’iniziativa, nata per volontà di Don Luigi Ciotti, è stata organizzata nella cittadina catalana dall’associazione Libera con il supporto di “Sardegna Solidale” e ha visto la partecipazione di circa 5 mila studenti provenienti da tutta l’Isola.
Momento saliente della manifestazione la lettura dei nomi delle oltre 900 vittime innocenti della mafia, declamati dal palco allestito in Piazza Sulis dai ragazzi, volontari e semplici cittadini.
A dispetto del calendario che segnava il primo giorno di primavera, una pioggia incessante non ha comunque impedito di elencare i numerosi uomini e donne di questo Paese che con la vita si sono opposti alla barbarie di Cosa Nostra e di tutte le organizzazioni criminali che da decenni insanguinano il territorio di molte regioni italiane.
Toccanti le parole di Don Ciotti, da anni in prima linea nella lotta alle mafie, che – in collegamento da Foggia – ha ribadito il ruolo della scuola nell’educazione delle nuove generazioni, speranza di un futuro nel segno della legalità.

Paolo Figus

Orientare alla scelta

Chiusa da pochi giorni la procedura telematica per l’iscrizione alle prime classi delle scuole secondarie di secondo grado – terminata con un brillante risultato per il nostro istituto, ben oltre i dati già molto positivi dello scorso anno scolastico – ora si apre la decisiva fase sulla composizione degli organici e sulla costituzione delle classi. Queste operazioni – piuttosto complesse sul piano tecnico e burocratico – interessano in genere gli addetti ai lavori, capi di istituto e personale degli Uffici scolastici provinciali e regionali, ma le ripercussioni che potrebbero avere ricadono sull’intero contesto formativo che ruota intorno alle scuole, docenti, studenti e famiglie in primis.
In attesa di conoscere i numeri definitivi sulle iscrizioni, dati che richiedono a volte diverse settimane per stabilizzarsi, vorrei richiamare l’attenzione del lettore sul “Rapporto 2018 relativo alla condizione occupativa e formativa dei diplomati” realizzata da AlmaDiploma e Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea. Il documento – appena presentato – fotografa le decisioni compiute nell’arco di più anni dai neodiplomati alle prese con la scelta della facoltà universitaria in cui proseguire gli studi o del settore lavorativo e professionale in cui inserirsi.
Il report – ricco di spunti e di informazioni – presenta inoltre un’interessante analisi sulle scelte compiute dagli studenti intervistati circa gli studi appena terminati alle superiori.
All’occhio del lettore risalta subito una percentuale: in media, oltre il 40% dei neodiplomati degli ultimi due-tre anni si dichiara pentito della scuola secondaria frequentata e se potesse ritornare sui propri passi farebbe una scelta differente. Il numero è variabile a seconda che si tratti di studenti di un istituto liceale, tecnico o professionale, con questi ultimi maggiormente risentiti della scuola intrapresa.
Il dato – in realtà in leggero calo rispetto agli anni precedenti – rappresenta una spia d’allarme e non può passare inosservato nonostante sia in linea con analoghe ricerche statistiche già presentate in passato.
L’Orientamento in entrata rivolto agli studenti che concludono il percorso della secondaria di I grado è una pratica strategica che si riflette sulla qualità e sull’efficacia dell’intero sistema formativo. La scelta della scuola superiore in genere avviene in un momento particolare della vita dello studente di terza media quando il giovane raramente ha raggiunto una maturità per poter decidere in autonomia dove proseguire gli studi. Molti ragazzi scelgono spinti più da motivazioni personali ed estemporanee e affrontano il primo anno delle superiori – periodo in cui si registra il più alto tasso di abbandoni e cambi – con poca determinazione e bassa fiducia in se stessi. Nella scelta – è vero – agiscono anche altri fattori: il consiglio orientativo dei docenti delle medie, il contesto culturale ed economico-sociale di provenienza, il titolo di studio dei genitori, ma, nonostante questo, la decisione sulla scuola superiore da frequentare per molti ragazzi non si rivela spesso vincente.
Per favorire e sostenere una scelta consapevole da anni la nostra scuola – in questo confortata da un quadro normativo che insiste sempre più sull’importanza delle attività di Orientamento – investe tempo ed energia per supportare gli studenti in questo importante e decisivo periodo della loro vita personale e formativa. E, visti i numeri degli iscritti, l’operazione sembra riuscire in modo efficace.
Ma, allargando il discorso, al di là delle occasioni di presentazione dell’Offerta formativa presso le scuole medie o delle giornate di Open day – momenti preziosi e fondamentali per informare e far conoscere da parte degli istituti secondari di secondo grado il proprio piano culturale – sarebbe auspicabile che l’Orientamento fosse una pratica costante e continua che accompagnasse lo studente per tutto l’arco dei cinque anni, soprattutto nel periodo più sensibile del primo biennio, in modo tale da favorire nel giovane un sereno passaggio agli studi superiori e consentire così un armonico sviluppo della personalità intellettuale e umana dello studente.
Sono consapevole delle difficoltà insite nel riuscire ad attuare efficaci attività di orientamento in itinere, ma resto convinto che anche su questo passaggio ci giochiamo il futuro, non solo relativo al successo scolastico, dei nostri giovani.

Paolo Figus

Un sabato di gennaio… a porte aperte

Presenze da record all’Istituto Croce per l’Open day che si è svolto dalla prima mattinata al tardo pomeriggio di sabato 20 gennaio: oltre duecentocinquanta – ben oltre i numeri molto positivi registrati lo scorso anno – i ragazzi delle scuole secondarie di I grado che hanno partecipato all’iniziativa di orientamento organizzata dal Liceo di Via d’Annunzio.
Nel corso dell’appuntamento – interamente autogestito dai liceali del Croce con il supporto dei docenti – è stata presentata la variegata e ricca proposta formativa e didattica dell’istituto: gli indirizzi di studio con le relative discipline, le metodologie didattiche, le opportunità legate alle certificazioni linguistiche e alle occasioni di studio all’estero e di scambio culturale, le attività di Alternanza Scuola Lavoro e gli sbocchi professionali e universitari post diploma coerenti con il profilo del nostro Liceo.
Per tutto il corso della giornata si sono alternate esercitazioni pratiche nei laboratori scientifici, lezioni informative sulle aree disciplinari che caratterizzano i corsi delle Scienze Umane e delle Scienze Umane opzione Economico-sociale oltre alla presentazione dei piani di studi degli indirizzi Linguistico e Musicale. Spazio anche all’estro e alla creatività dei padroni di casa: molto apprezzate, infatti, dagli alunni di terza media e dalle famiglie, le rappresentazioni in lingua straniera (inglese, spagnolo, tedesco, francese con qualche incursione di sardo, per ribadire le radici da cui tutto inizia…) svolte dagli studenti del Linguistico e le esibizioni strumentali, concertistiche e canore svolte dai ragazzi del Liceo Musicale, ultimo nato tra i corsi di studio del Croce.
Con l’Open day ormai archiviato, il nostro istituto – una delle realtà formative più importanti della provincia con oltre un migliaio di studenti e in costante ascesa di iscritti negli ultimi anni – ha confermato la sua vocazione all’incontro: tante le domande e le curiosità dei ragazzi in orientamento e dei loro genitori che hanno affollato la scuola. Un assaggio dello spirito di famiglia e di comunità che ci contraddistingue e che aspettiamo di condividere con gli studenti che sceglieranno di proseguire il proprio percorso di studi in uno dei quattro indirizzi che compongono l’offerta culturale e didattica dell’Istituto Croce di Oristano.

Paolo Figus

Viaggi dentro

Nella prima settimana di ottobre il Centro Missionario Diocesano ha proposto una mostra fotografica interculturale. La visita era guidata dal suo autore, il giovane fotoreporter Alex Zappalà, che per 15 anni ha diretto “Missio Giovani”, l’organismo della CEI per l’animazione missionaria dei giovani. Nelle foto scattate in circa 30 Paesi del mondo ha fissato incontri, esperienze, riflessioni, che ha voluto condividere nella mostra, intitolata “Viaggi dentro”; dentro la ricchezza delle culture differenti, dentro le perverse dinamiche economiche, dentro i problemi degli “ultimi”; dentro noi stessi, dove scoprire la preziosa originalità personale e ritrovare la comune, fondamentale umanità, che ci lega ad ogni altro essere umano!
Alcune Classi del nostro Istituto si sono recate nel Seminario Minore di Oristano per vedere le sue foto ed ascoltare i suoi racconti. Ecco i commenti di alcuni studenti.
“È stata una bellissima mostra, che difficilmente si dimentica, poiché non si trattava semplicemente di un’esposizione fotografica, ma di un vero e proprio insegnamento di vita. Alex Zappalà con i racconti delle sue esperienze è riuscito a trasportarci dal Seminario di Oristano, dove si è tenuta la mostra, a posti remoti e dimenticati dal mondo quali il cuore dell’Africa, il Sud America e l’Asia meridionale, ovvero dove le fotografie sono state scattate. Ogni racconto e frase pronunciata mi ha colpito e coinvolto emotivamente in modo particolare per il valore profondissimo che portavano. Ci ha permesso di arricchirci culturalmente e farci prendere coscienza dei problemi reali del mondo a cui nessuno veramente bada. Alex è riuscito ad ispirare e coinvolgere a tal punto da far maturare in noi il desiderio di partire insieme a lui in una delle sue missioni” (Giada Floris, 5a AL).
“La mostra fotografica presentata da Alex Zappalà è stata una lezione fuori dal comune. Mostrandoci un lato del mondo a noi sconosciuto, narrandoci le storie di persone lontane e rendendole vicine, illuminando aspetti bui della nostra realtà, dando un nuovo valore alle piccole cose che spesso sottovalutiamo” (Elena Fois, Giulia Caddeo, Alessandro Di Felice, 5a BL).
“Trovo bellissimo e interessante come attraverso degli scatti fotografici si riesca a raccontare delle storie. L’occhio fotografa e ferma un attimo che mantiene quella forza e quell’entusiasmo che le parole raramente riescono a trasmettere. Nella narrazione dell’autore la realtà dei bambini africani e palestinesi si apre in maniera inattesa alla gioia di vivere, presente in una realtà che ai nostri occhi può apparire solo negativa e tragica” (Claudia Pinna, 5a BL).
“Alex ha raccontato diverse esperienze di vita e ognuna di esse lanciava un messaggio diverso. Una delle storie che ci ha maggiormente colpito e commosso è stata quella della “bambina farfalla”. Nonostante lei fosse consapevole di non poter vivere a lungo e non potersi realizzare (in quanto affetta da AIDS e molto povera) continuava a sperare e sognare di diventare medico. Il fatto che tutte le storie ci siano state raccontate da lui, che le ha vissute in prima persona, ci ha dato delle sensazioni forti, coinvolgendoci nel mondo, raccontatoci da un punto di vista diverso” (5a BU).
Il reale apprezzamento della mostra e l’entusiasmo per i messaggi ricevuti si sono manifestati non solo con l’acquisto del libro in cui sono raccolte le foto e i racconti di Alex, ma in particolar modo quando alcune studentesse sono tornate di sabato pomeriggio accompagnate dai rispettivi fidanzati, per condividere anche con loro questo ideale, istruttivo, avvincente viaggio per il mondo. In uno dei popoli che Alex ci ha presentato, i Wamà del Benin, c’è l’abitudine di riflettere e assaporare con calma tutta la bontà di un beneficio ricevuto, si sente il bisogno di “percorrere tutta la distanza che ci separa dall’altro”, rimandando l’espressione della propria riconoscenza al giorno successivo. Anche noi ci troviamo ora nella condizione di dire ad Alex e a chi ha reso possibile il nostro incontro con lui: fenne na yerika, “grazie per ieri”!

Stefano Mele

La Collina. Incontro con don Cannavera

Il cinque Maggio le classi 4ªB, 5ªA e 5ªB del Liceo delle scienze umane, accompagnate delle insegnanti Luisella Camedda, Pierangela Corona e Monica Carta, sono state ospiti della comunità La Collina, di Morgongiori.
L’incontro con il direttore Don Ettore Cannavera è stato molto interessante e arricchente; è riuscito, con molta semplicità, in un clima sereno e pacato, a spiegare e illustrare il problema della devianza giovanile e la modalità di funzionamento della struttura, che si pone come alternativa realmente rieducativa al carcere.
A lui va il nostro più sentito ringraziamento.