cronache e opinioni

Sono arrivata a destinazione?

L’esame di maturità anche quest’anno è stata la tappa che ha concluso parte del faticoso percorso di crescita che accompagna l’esistenza di ciascuno. Tra le tante, questa sembra però la più cruciale, quasi definitiva, dato che già l”etichetta’ in sé pare contenere implicita l’idea di aver portato a compimento quel processo di autonomia che da essere “immaturo” per nascita ci porta a “maturare” appunto.
Le ragazze che anche quest’anno hanno concluso il loro corso di studi superiore si chiederanno dunque, come la scrittrice brasiliana Christiana de Caldas Brito, se realmente sono arrivate a destinazione, se hanno sviluppato a pieno tutte le loro potenzialità. Interrogativo, forse, che accompagna da sempre la nostra esistenza ogni volta che ci sembra di aver portato a compimento tutti i nostri obiettivi e di aver pienamente realizzato noi stessi.
Ma forse l’uomo non raggiunge mai pienamente se stesso, la sua continua ricerca di completezza si traduce in un ‘processo lungo e doloroso’ (de Caldas Brito) che lo mette davanti a difficoltà sempre nuove, che paiono talvolta insormontabili, ma che spesso si rivelano indispensabili per migliorarsi. “Gli ostacoli possono trasformarsi in occasione di crescita” afferma de Caldas Brito, rimandandoci al pensiero dello stesso Seneca, che già al tempo dell’antica Roma considerava le avversità come momenti di crescita per il raggiungimento di quella perfezione morale auspicata dal saggio stoico.
Così, anche le ragazze che ci lasciano quest’anno si troveranno a dover proseguire il cammino intrapreso, probabilmente nella necessità di compiere una scelta per affrontare un’altra fase del percorso della loro esistenza.
È questa scelta che spesso lascia straniati, persi, perché molte volte presuppone un distacco da quanto si è costruito sino a quel momento, da quei punti fermi sui quali di volta in volta si è potuto contare: la famiglia, gli amici, i compagni di classe…
Ci si rende consapevoli delle infinite possibilità che ci si presentano davanti e, una volta intrapresa una strada, è questa a farci dire “quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!” come la Lucia del Manzoni, costretta in breve tempo ad abbandonare tutto ciò che le era più caro.
Tuttavia il più delle volte è questo distacco, che è un “rinunciare a un certo ‘se stesso’ […] per scommettere su un futuro ‘se stesso’ totalmente ipotetico” (Julio Monteiro Martins), che permette di allargare i nostri orizzonti di vita, di farci scoprire nuove realtà e di arricchirci continuamente, perché, come afferma de Caldas Brito, “ogni migrazione esteriore a poco a poco diventa anche interiore”.
Viaggiare, andare alla scoperta di persone e culture nuove, ma anche solo staccarsi dalla famiglia per andare a vivere con persone non conosciute prima, ci pone nella situazione di impegnare tutte le nostre energie per superare qualsiasi ostacolo, superandoci giorno dopo giorno, crescendo, diventando sempre più consapevoli di noi stessi, delle nostre risorse e capacità.
L’uomo cresce e scopre sempre di più se stesso andando alla continua ricerca di esperienze nuove, allontanandosi da quelle passate, ma tuttavia conservando il ricordo di queste e quanto di significativo hanno lasciato in lui: “Un nuovo arrivo e subito dopo una nuova partenza: resta quello di Odisseo il mito centrale per De Chirico, l’uomo che ricerca se stesso attraverso la peregrinazione e la perdita di tutto, tranne che della memoria” (M. Fagiolo dell’Arco).
È perciò con questa citazione che vogliamo salutare le nostre “maturate”, con l’augurio che un futuro corso di studi o un futuro lavoro, magari lontano da noi, lontano da casa, sebbene inizialmente difficile da affrontare, possa essere motivo di crescita personale; fiduciosi di aver lasciato in loro un segno importante che rimanga nella memoria di ciascuna.

Giulia S.

Tra i “saggi brevi” dell’esame di Stato 2006, quello di ambito artistico-letterario aveva come argomento “Il distacco nell’esperienza ricorrente dell’esistenza umana: senso di perdita e di straniamento, fruttuoso percorso di crescita personale”. Tra i documenti da interpretare e confrontare c’erano passi di Catullo (carme 101), Foscolo (Ultime lettere di Jacopo Ortis), Manzoni (I promessi sposi), Hermann Hesse (Demian), Gianna Schelotto (Distacchi e altri addii), Christiana de Caldas Brito, Julio Monteiro Martins, M. Fagiolo dell’Arco.

Pubblichiamo lo svolgimento di Giulia S., ex-alunna della V A del Liceo pedagogico che, rivolgendosi in particolare alle ragazze che si sono diplomate quest’anno, ha scelto come “destinazione editoriale” proprio il sito web del ‘Croce’.

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